Dal nuovo mondo: Antonín Dvořák, il mitteleuropeo

In occasione del 110° anniversario della morte del grande compositore boemo Antonín Dvořák (Nelahozeves, 8 settembre 1841-Praga, 1º maggio 1904), lo ricordiamo con la sua opera più celebre, la Sinfonia n. 9 in E minore, op. 95, detta “Dal nuovo mondo“, composta tra l’inverno e la primavera del 1893 mentre si trovava a New York. Dal nuovo mondo al mondo ancor più nuovo, invero sconosciuto: in onore del compositore boemo è stato chiamato Dvorák un cratere d’impatto presente sulla superficie di Mercurio, il pianeta più vicino al Sole.
Ascoltiamo dunque la Sinfonia n. 9 nella magistrale esecuzione dei Great Wiener Philharmoniker diretti da Herbert von Karajan (le cui esecuzioni, tra parentesi, erano le predilette dal regista Stanley Kubrick, che se ne servì per molti suoi film, da 2001: odissea nello spazio a Shining). A proposito di Karajan, figura geniale e controversa, il “New York Times” ebbe a scrivere come necrologio il 17 luglio 1989, il giorno successivo alla scomparsa: «probabilmente il più famoso direttore d’orchestra del mondo e una delle figure più influenti nella musica classica»

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