Clausura

Chaïm Soutine, Maisons aux toits pointus (1920-1921 ca.)

il respiro che sento di questa città
mi dice del corpo stretto tra le pareti
il tuo corpo il suo che gonfiano.
Il respiro che sento di questa città
si fa ora affanno ora fischio
il rozzo il bambino, un saluto io
perso nelle trame delle tue mani
glabre che trafugano gli anelli
che credi corone che poni sulla testa
di chi ha tempie premute dalle pareti.
Dentro l’anello non sono accerchiato
dentro le case il respiro è più lento,
ché se la strada è muro, la stanza è varco
e da lì le pareti sono tempie che pulsano.

Clausura – versione audio:

e non dovrei tremare se le pareti chiacchierano a questo modo? Se il mio corpo è tanto disfatto che i miei pensieri inquieti e vaganti parlano con le labbra delle pietre? E’ strano tutto questo“, disse Danton a Julie.

L’orologio non vuol dunque riposare? A ogni ticchettio le pareti mi si stringono addosso, finché saranno strette come una bara“, disse Danton a Camille, e non solo a lui…

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2 pensieri su “Clausura

  1. Caro Danilo
    Mi piace molto questo modo di far poesia.
    Lucille appelle Camille:”Camillle,Camille!” Puis elle Chante:Il y a des étoils au firmament// elles brillent plus claires de la lune//une brille devant la fênetre de mon amant ecc.
    Anche LA STANZA può essere “varco”. Quando sovente ci sentiamo accerchiati da una muta incomprensione, è proprio dentro di noi che si va illuminando la libertà, ci viene in soccorso. Così i pensieri si fanno più puri, più tersi, sono quelli della poesia.
    Quando le 16 carmelitane scendono de la charriette, le loro voci sono chiare e fermissime, il volto della piccola Bianca De La Force è sgombro da ogni paura. La folla, impressionata, tace. Così tanto hanno appreso coraggio nella clausura? Certo.
    Saluti,
    Giancarlo

  2. Grazie Danilo, la clausura della mente che ti fa apparire tutto stretto, tutto soffocante, ogni luogo troppo piccolo per contenere la voglia di urlare: “Ci sono, esisto, sono carne e sensibilità, ho amore da donare”; è scritta mirabilmente. Quell’anello piccolo e prezioso e, perciò, grande come l’universo, è un particolare veramente commovente.
    Grazie ancora Poeta

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