Interni alla giostra

Guido Borgianni, La giostra delle Cascine (1977)

se divario c’è tra noi, compianti
da noi stessi, da quel che fummo,
dì le iniziali incise a cuore aperto,
l’estrazione del male, che richiudendo
entrò vento e lacrime di cielo opaco,
grondato a spregio del bene, scordato

ed è strano sia così, primavera in briciole
che io ti colsi nel mese dell’annuncio, vera,
ché le briciole si fan pane, e non dileguano.
Tu sai, ad ogni corsa siamo tutti novizi
incoscienti e beati della notte perenne
solo avvertissimo che il sipario già cala, duro

e come questa notte tutti accerchi e prema
di giorno in giorno minuscoli ci renda
il fiato, le parole, le mani tese, a cadere.
L’abc di questo amore è necessario,
visto che solo nel dettato lo trascrivi
tra le righe del passato, tra i moventi
con cui perseguito la nostra idea, che sfiamma.

Quel passo a lato, ti chiesi; ancora uno.

Interni alla giostra – Versione audio:

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2 pensieri su “Interni alla giostra

  1. Poeta, quel passo a lato, uno solo, che chiedesti non può che esserti concesso.
    Si ritorna interni alla giostra a ritrovare frammenti di vita, briciole che si trasformano in pane vitale, primavere perenni che fan scordare il sipario che potrebbe calare.
    Si allontaneranno vento e lacrime, verrà riconsegnato quell’ABC necessario per scrivere e riscrivere l’amore, anche fra le pieghe d’una sgualcitura dell’anima, facendo rialzare le mani tese.
    E’ toccante ed emozionante Danilo, oltre che bellissima.
    Un abbraccio, Annamaria

  2. Caro Danilo,
    due poesie intense, belle e diverse, ma ispirate da una medesima nostalgia; da una speranza rammemorata che si è dimostrata fallace nella realtà à present. Ma meglio è dire “quasi fallace” perché qualcosa è successo, infatti tra le pieghe del tuo parlare poetico, un parlare che non potresti, e tu lo sai, tradurre in prosa, si intravede una speranza novella, sostenuta dall’amore, dall’accettazione del presente, per quanto sofferta.
    Pensa al “Venditore di almanacchi”: il poeta, e quale triste poeta, non può fare a meno di rivolgere un’ultima disperata domanda di speranza: “Con l’anno nuovo, il caso comincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?”. Venditore: “Speriamo”.
    Tutti viviamo di illusioni, e in specie i poeti; e tu vorresti gabellarmi che non sai più fabbricarne? queste due poesie affermano il contrario: “un po’ di poesia…”, “quest’amore è necessario…”
    Per alcuni possono essere una poca cosa, ma per me, che penso di intenderti, è molto importante e leggerti mi fa bene, credimi.
    Con affetto,
    Giancarlo

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