
sperdutamente figlia del mattino
sei tu ora, nuda nell’abbraccio
e t’invoco, donna che mi fai canto
e lo strappo da ricucire ogni sera
quel congedo gelido e dolente
con cui m’avverto non risarcito
non ancora da quel sogno
di due mani a spiovere
in cui rovente ti incunei,
divisione che unisce,
come ogni addio che mi dici.
Ho ancora da replicare – Versione audio:
https://www.youtube.com/watch?annotation_id=annotation_990765&feature=iv&src_vid=19RTURqa2QQ&v=W3qyb0AD3ag