la lama della sera

Giovanni Boldini, Nudo sdraiato con calze nere (1885 ca.)

la lama della sera
che porgi sul cuscino
a me inclinato al ricordo
letale per chi ha infanzie oscure

divelta tra l’incudine e il martello
la flebile speranza ripongo
nel costato di un uomo deciso
che ha scritto nel cielo
parole di pietra a condanna futura

così ogni passo avanti arretro,
com’è nel mio segno che obliquo
mi vuole e reclama troppa vita
per il tempo che mi resta.

E nella città oltremodo surriscaldata divampò l’incendio più raggelante…

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7 pensieri su “la lama della sera

  1. Sei coraggioso e fragile Poeta. Hai perso le illusioni che addolciscono il vivere ma pur mantieni viva una speranza d’amore vero anche se scrivesti parole di pietra nel cielo a “condanna futura”.
    Così ogni tanto rinfocoli quel piccolo lume e recuperi il tempo che ti rimane.
    Caro Danilo, sei il mio Poeta preferito, possente e dolente, conscio degli ostacoli ma pieno di speranza. Magnifici versi Danilo e magnifici pensieri. Grazie caro amico Poeta.
    Annamaria Biasini

  2. Caro Danilo,
    il verso mi evoca la dolcezza sensuale della stata etrusca: dolcezza e malinconia.
    Cari saluti,
    Fabio

  3. Bello quel ‘riporre la speranza’,seppur flebile, affidando la lama ad un costato che non é il tuo. Ma é come se ne sentissi il dolore…

  4. Violento, possente, il verbo di Breschi ti prende con irruente vigore. Percuote fisicamente.

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