Tu sei il contagio

Gustav Klimt, Leda (1917)

tu sei il contagio, tu il rito magico
che propizia stelle e piega pianeti
a precipizio sulla mia prima balbuzie
quando nuda ti vidi uscire dalla rada
come un veliero corsaro sequestrato;
tu sei l’accadere più incerto più atteso
non pensato se non con mani e cuore
a costruirti nell’incertezza che gonfia;
al largo il segnale è chiaro e distinto
come chiari e distinti sono i destinatari,
la chiamata è per noi, che salpiamo.

Tu sei il contagio – Versione audio:

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12 pensieri su “Tu sei il contagio

  1. In tempo di male pandemico un contagio di bellezza e poesia è ciò che può salvare. E sentirsi appiccicati addosso l’amore, proprio come il miele, dolce e carnale ad un tempo. Bello quel verso “a precipizio sulla mia prima balbuzie”, quasi ad indicare l’emozione dell’attesa. E poi quei versi a chiudere, che in realtà aprono all’amore, per chi osa salpare…
    Bella!!!

  2. In tempo di male pandemico un contagio di bellezza e poesia è ciò che può salvare. E sentirsi appiccicati addosso l’amore, proprio come il miele, dolce e carnale ad un tempo. Bello quel verso “a precipizio sulla mia prima balbuzie”, quasi ad indicare l’emozione dell’attesa. E poi quei versi a chiudere, che in realtà aprono all’amore, per chi osa salpare…
    Bella!!!

  3. La tempesta e il naufrago.
    Anime inquiete ,il desiderio desiderante nel tempo che scorre ed invano rifugge l’agonia dell’angoscia che dilania l’anima, già intrisa di profonda solitudine.
    Beata solitudine che chiede di voler essere condivisa,e si lascia essere assoluta nell’essere.

  4. la magia dell’amore! Lo aspetti con trepidazione e poi ecco: lo senti arrivare e ne riconosci i segnali, chiari e distinti. È un contagio, proprio così, e tu l’hai reso in modo bellissimo.
    Grazie per averlo condiviso.

  5. Annamaria Biasini. Perfetta, coinvolgente. Un pensiero mesto ai “non più chiamati”.

  6. Sì, la chiamata è per noi, ma non sempre si salpa…
    Fortunatamente il contagio ci viene dall’amore, che ci rivela, dietro le ferite e i desideri incompleti e insoddisfatti, l’Amore, quello vero, quello cosmico, universale che potrebbe abbracciarci in una apoteosi travolgente di cui nulla, purtroppo, conosceremo se non avremo subìto e accettato lo straordinario contagio che opera attraverso i sensi e attraverso il cuore a dilatare l’anima…

  7. L’arcano poetico che sinestetizza e immagina, accosta arditamente e risuona, evocando percezioni violente e recondite. Potente.

  8. E’ vero, Poeta. L’amore che squassa, che ti cambia, che ti porta lontano è come quel veliero corsaro sequestrato, fantasioso e barbarico che non resterà a lungo imbrigliato.
    Chi improvvisamente ami è un rito magico, dischiude mille mondi nuovi, realizza le tue fantasia e ti dona il suo contagio di felicità.
    Corri a salpare Poeta, il tuo posto è con i “chiamati”, gli esseri fortunati che conosceranno tempeste e navigazioni quiete, che potranno ferirsi ma troveranno sempre il balsamo che tutto guarisce.

    Grazie Danilo per la poesia bellissima e per il quadro di Klimt che ben la commenta.
    Un abbraccio.
    Annamaria

  9. Incanto nell’immagine di Klimt.
    Magia nel rito che come tale è sacro e si ripete.
    L’Amore è magia… la magia di una “chiamata” a cui rispondono le sole anime elette.
    Prof GRAZIE…

  10. Alla fine le cicatrici diventano patrimonio della nostra conoscenza e coscienza. Amarle significa cercare di interrogarsi anche sulle ferite che le hanno precedute. Guarirle non vuol dire cessare di esistere ma, su queste basi si possono costruire le fondamenta di quello che saremo in futuro… forse. 🙂
    L’argomento mi interessa molto. Lo comprerò al più presto.
    Grazie prof. 🙂

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